Yahoo Search Busca da Web

Resultado da Busca

  1. Há 2 dias · The Jewish Mother of Fascism. Haaretz, Jul 6, 2006. Margherita Sarfatti was known in Italy as Benito Mussolini’s mistress, but she was much more than that. She was his ideological companion, planned the ‘March on Rome’ with him, wrote articles in his name, edited the Fascist Party organ and wrote his first official biography.

  2. Há 5 dias · Milano. Luogo: La Cavallerizza. Indirizzo: via Carlo Foldi 2. Costo del biglietto: ingresso gratuito. Un focus sulla figura di Margherita Sarfatti: giornalista, scrittrice e primo critico d’arte donna in Europa, indiscussa protagonista del panorama culturale del Novecento.

  3. Há 17 horas · La redazione era stata posta al n. 23 della Galleria di Milano, nel salotto di Anna Kuliscioff (1857-1925), che ospitava anche quella di Critica Sociale, nata nel 1891, per merito sempre della Kuliscioff e Turati. Presenza praticamente fissa in quelle stanze fu quella di Angelica Balabanoff (1878-1965), altra esule russa ed ebrea come Anna.

  4. Há 2 dias · Fu uno dei protagonisti di Novecento italiano, la corrente artistica ideata dalla studiosa e mecenate Margherita Sarfatti, di cui il Mart ha acquisito parte della collezione, numerosi fondi archivistici e librari e alla quale ha dedicato una grande mostra nel 2018.

  5. Há 2 dias · In 1938, under pressure from Germany, Mussolini made the regime adopt a policy of antisemitism, which was extremely unpopular in Italy and in the Fascist Party itself. As a result of the laws, the Fascist regime lost its propaganda director, Margherita Sarfatti, who was Jewish and had been Mussolini's mistress.

  6. Há 17 horas · Cesare Sarfatti, che una volta conosciuto il futuro Duce disse alla moglie: “Segnati il suo nome perché questo giovanotto sarà l’uomo del futuro”. E Margherita fidandosi del marito diventò presto la sua amante, allontanandolo definitivamente da Angelica.

  7. Há 3 dias · Giungono alla Galleria cinque lavori di un altro maestro italiano, Ottone Rosai, fautore di quella ripresa della sintesi, come amava ripetere Margherita Sarfatti, ed essenzialità compositiva che ebbe larga fortuna nella produzione europea tra le due guerre.